Cosmetici, deodoranti e detergenti. Esiste un legame tra parabeni e sviluppo di patologie tumorali? La scienza conferma che ancora oggi non è noto alcun legame certo.
” I parabeni sono una classe di conservanti usati principalmente nei cosmetici ma anche nei farmaci e in alcuni alimenti. Appartengono alla categoria dei paraidrossibenzoati ed hanno proprietà antibatteriche e antifungine. Sono impiegati per garantire la qualità e la conservazione di shampoo, creme e dentifrici che in assenza diventerebbero facilmente terreno di coltura per batteri e funghi.
I parabeni hanno una blanda attività estrogenica. Uno dei parabeni più utilizzati, il butil parabene, ha un’attività estrogenica 100.000 volte inferiore a quella dell’estradiolo, l’estrogeno naturale più comune. Questo dimostra l’assenza di legame tra parabeni e incidenza di patologie tumorali legate ad attività degli estrogeni.
Nel 2008 un gruppo di ricercatori dell’Università di Nizza analizzò tutti gli studi esistenti su parabeni e cancro. Le loro conclusioni, pubblicate sulla rivista Bulletin du Cancer, furono che un legame fra parabeni e cancro del seno non è dimostrato.
Nel 2014, a seguito di un’analisi sistematica della letteratura scientifica, la Commissione europea ha confermato l’autorizzazione per propilparabene, butilparabene, metilparabene ed etilparabene. Sono invece stati messi al bando, isospropilparabene, isobutilparabene, fenilparabene, benzilparabene e pentilparabene “per mancanza di dati per la rivalutazione”, ovvero per principio di precauzione e non perché esistano prove a carico di queste sostanze.
Ancora oggi i media parlano della presunta e non provata pericolosità dei parabeni, nonostante le smentite scientifiche degli studi, i dati epidemiologici e i tassi invariati di tumore del seno, dimostrino che i parabeni non influiscono in alcun modo sull’incidenza delle patologie tumorali.
Ad oggi non esistono ricerche che dimostrino una relazione tra parabeni e cancro del seno né di alcun altro tipo di cancro. I prodotti che li contengono possono essere considerati, fino a prova contraria, sicuri. ”
A cura del Dr. Antonio Proggi
