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Agnocasto: proprietà uso e controindicazioni

Agnocasto: proprietà uso e controindicazioni

Agnocasto: proprietà uso e controindicazioni

Agnocasto, proprietà uso e controindicazioni. Rimedio naturale utile nella sindrome premestruale, dolore, irritabilità, amenorrea e irregolarità del ciclo mestruale

Agnocasto, proprietà uso e controindicazioni. L’Agnocasto (Vitex agnus-castus) è un piccolo albero o arbusto originario del Mediterraneo, che può raggingere i 5-6 metri di altezza. Possiede foglie palmato-composte a 5-7 foglioline, aromatiche, di color verde scuro e bianco, tomentose nella parte inferiore. I fiori sono violetti, riuniti in spighe lunghe e sottili. I fiori sbocciano tra giugno e settembre. In Italia l’Agnocasto cresce sugli argini dei fiumi e nei luoghi umidi. I frutti sono delle bacche nere.

Le componenti chimiche principali sono diterpeni come il rotundifurano e il vitexilattone, iridoidoglicosidi, flavonoidi, alcaloidi e olio essenziale composto principalmente da monoterpeni.

Numerosi sono i nomi con cui è conosciuto l’agnocasto, come Pepe falso (poiché i frutti maturi ed essiccati sono simili al Pepe Nero) o Pepe dei monaci.

Agnocasto proprietà e indicazioni terapeutiche

L’Agnocasto agisce sul sistema endocrino, in particolare è coinvolto nella modulazione della produzione di alcuni ormoni ipofisari. Viene principalmente impiegato per problemi legati ad irregolarità del ciclo mestruale e nella sindrome premestruale (PMS). Risulta utile nei disturbi correlati al ciclo mestruale, quali amenorrea (assenza di mestruazioni), mastodinia (dolore mammario), oligomenorrea (condizione in cui l’intervallo tra i cicli è inferiore ai 25 giorni), polimenorrea (condizione in cui la distanza tra due mestruazioni successive supera i 36 giorni).

I disturbi del ciclo mestruale e la sindrome premestruale molto frequentemente sono dovuti ad una iperprolattinemia associata ad insufficienza del corpo luteo. La secrezione adeno-ipofisaria di prolattina è inibita dalla dopamina e stimolata dall’ormone che rilascia la tireotropina (TRH), quest’ultimo liberato dall’ipotalamo.

Il meccanismo di azione dell’Agnocasto più probabile coinvolge l’interazione tra la componente diterpenica con il recettore dopaminergico D2 situato sull’ipofisi anteriore. L’Agnocasto probabilmente agisce come agonista selettivo sul recettore dopaminergico D2, inibendo così il rilascio di prolattina.

Atre indicazioni terapeutiche

E’ utilizzato anche come pianta galattogoga nel favorire la produzione del latte materno. Ha proprietà antispasmodica e svolge una notevole attività progestinica e anti-estrogenica. Trova largo impiego nel periodo premestruale, per ridurre la ritenzione idrica, la tensione nervosa, gli spasmi intestinali e i dolori della zona pelvica in genere. Da non dimenticare il suo utilizzo nelle forme di acne giovanile grazie all’azione riequilibrante dei livelli degli ormoni sessuali.

L’agnocasto, come detto sopra, agisce direttamente sulla produzione della prolattina, ormone che favorisce la lattazione e la formazione del corpo luteo e difatti svolge un ruolo fondamentale nel ciclo mestruale e sulla sua regolarità.

Nelle forme mestruali dolorose inibisce la secrezione dell’ormone prolattina riducendo i sintomi fastidiosi che si presentano durante il periodo premestruale (ritenzione idrica, spasmi, irritabilità) e migliorando la fase mestruale. Risulta utile anche in alcune forme di infertilità femminile legata ad alti livelli di prolattina nel sangue, amenorrea o scomparsa delle mestruazioni, in forme di irregolarità del ciclo stesso e nella mastalgia (dolore mammario).

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Dose consigliata e durata terapia

Si consiglia l’assunzione da 30-40 mg al giorno fino ad un massimo di 240 mg/die in particolar modo nelle donne affette da sindomr premestruale particolarmente dolorosa. La durata del trattamento con agnocasto deve essere di almeno 3 mesi per vedere dei risultati positivi.

Controindicazioni

Non è nota nessuna controindicazione alle dosi raccomandate. Evitare la somministrazione in pazienti in trattamento con antagonisti del recettore della dopamina, in quanto potrebbero verificarsi interazioni farmacologiche.  Non assumere l’agnocasto durante in gravidanza, per mancanza di dati relativi all’assunzione durante la gestazione.

A cura del Dr. Antonio Proggi

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