Celiachia e cavo orale, possibilità di fare diagnosi precoce. Una visita dentale può essere il primo passo verso la scoperta, per evitare gravi complicanze
Celiachia e cavo orale, possibilità di fare diagnosi precoce. Per certo al giorno d’oggi, tutti hanno sentito parlare di celiachia. La malattia celiaca consiste in una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine.
Interessa l’1% della popolazione mondiale e colpisce prevalentemente il sesso femminile. Può presentatisi in qualsiasi momento della vita (la fascia di età più colpita è quella compresa tra i 19 e i 40 anni) ed é impossibile guarire. Se si sviluppa la malattia, ci si diventa vecchi.
Ma cos’è il glutine?
Si tratta della componente proteica di alcuni cereali come grano, farro, orzo e segale.
Il soggetto però, per sviluppare la malattia, deve essere geneticamente predisposto. Attenzione però, non tutte le persone predisposte sviluppano la malattia.
Vediamo cosa accade ingerendo glutine in soggetti intolleranti
L’unità assorbente dell’intestino tenue, i villi intestinali, vanno incontro a progressiva atrofia (riduzione degenerativa del loro volume), con relativa perdita di funzione. L’intestino non svolge più adeguatamente il suo compito.
Quali sono i sintomi tipici?
Viene facile intuire che i sintomi fanno capo prevalentemente al distretto intestinale, eppure la celiachia è spesso caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo.
I sintomi possono essere:
- Intestinali: gonfiore addominale, vomito, diarrea con marcato dimagrimento;
- Extraintestinali: scarso accrescimento, reazioni cutanee, anemia e manifestazioni a livello del cavo orale;
- Associazione con altre patologie autoimmuni: Tiroidite di Hashimoto, Diabete Tipo I.
Celiachia e cavo orale, possibilità di fare diagnosi precoce
A livello del distretto orale, i segni più frequenti di malattia sono:
- Stomatite Aftosa Ricorrente: afte o ulcere che si rinnovano all’interno della bocca;
- Glossite Atrofica: condizione caratterizzata da lingua rossa, lucida e con papille piatte;
- Secchezza delle Fauci: bocca asciutta;
- Difetti qualitativi dello smalto: macchie bianco-giallo o marrone;
- Difetti quantitativi: aree prive di smalto;
- Denti di aspetto traslucido;
- Ritardo eruttivo dei denti nei soggetti pediatrici.
Le imperfezioni appaiono spesso sugli incisivi e sui molari.
Sono condizioni molto simili a macchie da fluorosi e ipoplasia. La diagnosi differenziale si realizza grazie ai sintomi associati.
A fronte del riscontro di queste condizioni cliniche, l’invito, per i colleghi odontoiatri, ortodontisti ed igienisti è una richiesta di approfondimento diagnostico specialistico (gastroenterologo), specie nel caso di pazienti in età evolutiva.
Una semplice visita dentale in un bimbo potrebbe quindi essere il primo passo verso la scoperta della malattia.
È importante fare diagnosi precoce per mettersi al riparo dal possibile sviluppo di gravose complicanze future.
La diagnosi di celiachia si pone solo attraverso la ricerca nel sangue di specifici anticorpi e attraverso la biopsia duodenale.
Invece per quel che concerne la terapia, ad oggi la dieta senza glutine è l’unico trattamento scientificamente valido. La terapia da attuare immediatamente, dopo la diagnosi, è quindi l’eliminazione totale del glutine dalla propria dieta.
Alcune precisazioni importanti
- La gluten sensitivity (sensibilità al glutine), è una possibile reazione al glutine (o più probabilmente ai cereali) i cui meccanismi non sono ancora noti. La comunità scientifica nazionale e internazionale è impegnata a studiare se si tratti di una vera e propria patologia e quali meccanismi la inducano;
- La celiachia non è allergia al frumento. Questa è una condizione patologica completamente diversa dalla celiachia che coinvolge meccanismi immunitari diversi;
- I difetti dei denti derivanti da celiachia sono permanenti e non migliorano dopo l’adozione di una dieta senza glutine;
- Le lesioni aftose regrediscono dopo l’eliminazione del glutine.
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A cura della Dr.ssa Guia Mattei, Odontoiatra