Rimedi omeopatici: funzionano davvero?
Omeopatia considerata dalla scienza una pratica senza fondamento. Attenzione a non confonderla con la fitoterapia.
L’omeopatia è considerata dalla scienza una pratica senza fondamento e tutti gli studi effettuati sull’uso dei rimedi omeopatici nella cura del cancro e di altre patologie hanno dimostrato una efficacia che non è mai superiore al placebo. L’omeopatia è basata su principi incompatibili con le attuali conoscenze della medicina, della chimica e della fisica.
Nei rimedi omeopatici non si trova traccia della sostanza attiva, ma soltanto acqua, alcol o zucchero a seconda della preparazione. Numerosi studi, revisioni e metanalisi hanno cercato di dimostrare una efficacia dell’omeopatia, senza riuscirci. L’unico vantaggio e che l’uso dell’omeopatia come medicina complementare è priva di rischi.
L’omeopatia si basa sul principio dei simili che presuppone che un sintomo o una malattia possano essere curati da sostanze di origine animale o vegetale in grado di indurre, nella persona sana, lo stesso sintomo o lo stesso disturbo. Il secondo principio dell’omeopatia è la diluizione: le sostanze individuate in base al primo principio vengono somministrate dopo esser state abbondantemente diluite, il più delle volte così diluite che anche le sofisticate macchine moderne per l’analisi chimica (come il gascromatografo) non sono più in grado di rilevarne alcuna traccia.
Alcuni fisici hanno tentato di dimostrare che la modalità di preparazione dei prodotti omeopatici, che prevede, oltre alla diluizione, anche la cosiddetta agitazione del rimedio, produce nano bolle di gas in grado di “conservare” le proprietà della sostanza attiva anche se chimicamente di questa non vi è più traccia. Anche questa teoria non è mai stata scientificamente dimostrata.
Nel corso degli ultimi 50 anni sono stati condotti molti studi clinici nel tentativo di dimostrare che l’omeopatia può prevenire o curare le malattie, compreso il cancro. Nessuno di questi ha dimostrato un’efficacia dell’omeopatia superiore al placebo. Nel marzo del 2015 il National Health and Medical Research Council (NHMRC) australiano (l’equivalente del nostro ministero della salute e della ricerca messi assieme) ha pubblicato un ampio rapporto che analizza i principali studi scientifici sull’omeopatia in tutte le possibili malattie. Il rapporto conclude che non ci sono prove di efficacia dell’omeopatia in nessuna delle malattie o condizioni prese in esame.
La raccomandazione è che l’omeopatia non debba essere usata nella cura di malattie croniche o gravi.
Nel 2006 la rivista European Journal of Cancer ha pubblicato una revisione della letteratura sul rapporto tra omeopatia e cancro, rilevando nuovamente l’assenza di efficacia dimostrata.
Importante è non confondere l’omeopatia con la fitoterapia. La distinzione tra prodotto omeopatico diluito (nel quale non si trova traccia di principi attivi) e prodotto fitoterapico (contenente erbe che non subiscono diluizioni infinitesimali) è essenziale per non farsi ingannare: nel caso della fitoterapia vi sono principi attivi chimicamente rilevabili e spesso già noti in medicina da secoli, mentre nel prodotto omeopatico non vi è nulla di tutto ciò, non rilevabile neanche con le moderne tecnologie.
In conclusione i rimedi omeopatici non hanno dimostrato, negli studi effettuati secondo i criteri minimi richiesti dalla medicina scientifica, di avere effetti riscontrabili nella cura di patologie di varia natura.
A cura del Dr. Antonio Proggi, Farmacista e Divulgatore scientifico
Fonte Airc