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Lombalgia, principali cause e terapie

Lombalgia, principali cause e terapie

Lombalgia, principali cause, prevenzione in età scolare e in ambito lavorativo. Terapia farmacologia in fase acuta e principali integratori utilizzati. Fisioterapia e ginnastica vertebrale

La lombalgia è un disturbo frequente in età adulta, con una incidenza massima tra i 40 e i 50 anni. Si presenta come un dolore diffuso a livello della regione lombare e si può presentare in forma acuta, subacuta e cronica. La lombalgia può essere di origine vertebrale o di origine extravertebrale. I segmenti che compongono la colonna vertebrale sono separati dai dischi intervertebrali, cuscinetti di natura fibrocartilaginea in grado di ammortizzare le sollecitazioni della colonna. La causa più comune di lombalgia (oltre il 90% dei casi) è la degenerazione dei dischi intervertebrali, specie tra quarta e quinta vertebra lombare (L4-L5) e tra quinta vertebra lombare e prima sacrale (L5-S1).

Quali sono le cause più comuni? Discopatia degenerativa e artrosi

Con il termine discopatia degenerativa si indica l’insieme dei processi degenerativi a cui spesso va incontro il tessuto discale nel corso della vita e che porta ad un progressivo decadimento delle sue proprietà morfostrutturali e funzionali. Nello sviluppo della comune discopatia degenerativa e dell’artrosi che ne consegue il fattore di base più importante è certamente l’invecchiamento.

In alcuni soggetti, per cause genetiche, tali processi degenerativi possono manifestarsi prima. Si possono manifestare ernie dei dischi lombari per un probabile difetto genetico del tessuto connettivo. È nota infatti da tempo una certa familiarità sia per l’artrosi che per l’ernia del disco.
Il dolore prodotto dalla stimolazione meccanica nervosa e dalla conseguente flogosi locale è la causa di spasmi muscolari riflessi, molto fastidiosi.
Un episodio acuto di lombalgia è caratterizzato dall’improvvisa comparsa spontanea (o anche in seguito ad un movimento banale, uno starnuto o uno sforzo fisico di varia entità) di un violento dolore a livello lombare, talvolta così intenso da portare ad un brusco cedimento degli arti inferiori (colpo della strega). Il dolore può irradiarsi ai fianchi o ai glutei.
La lombalgia può rimanere isolata o essere il primo stadio di una sciatalgia, per intervenuta ernia del disco o per aggravamento di un’altra patologia vertebrale.

L’episodio lombalgico dura solitamente da 2 a 3 settimane. La remissione è spontanea, facilitata dalle cure. Nelle forme croniche il dolore, talora continuo è causa di impedimento di comuni gesti della vita quotidiana, come infilarsi calze e scarpe.
Indagini strumentali, quali esame radiografico, Risonanza magnetica nucleare e Tomografia assiale computerizzata, trovano indicazione soltanto nei casi di lombalgia più grave o di dubbia natura, nelle recidive e nei pazienti con associata irradiazione del dolore agli arti inferiori.

Si deve raccomandare di evitare il sollevamento di pesi ad arti inferiori estesi, incoraggiando invece il piegamento sulle ginocchia qualora si debba sollevare un peso. Allo steso modo è da evitare l’esecuzione di ripetuti movimenti torsionali del tronco.

Prevenzione in età scolare

A scuola è raccomandabile che l’altezza del banco sia tale da non obbligare il bambino o l’adolescente a sedere con la colonna in posizione non corretta. Lo stesso vale per quanto riguarda la scrivania di casa. Gli zainetti e  le cartelle vanno portati in modo da evitare pesi eccessivi.
Se usato correttamente e se non è troppo pesante, lo zaino non causa alcun fastidio. Bisogna stringere le cinghie in modo che lo zaino aderisca al dorso e non rimanga staccato nella parte alta. Se lo zaino ne è provvisto, è utile anche la cinghia lombare: ben regolata, consente di scaricare circa un terzo del peso dello zaino direttamente sul bacino. Se i libri e i materiali da portare sono però eccessivamente pesanti, è preferibile l’uso di una cartella-trolley.

Prevenzione sul posto di lavoro

La postazione di lavoro deve essere adattata all’altezza del soggetto ed alle sue mansioni specifiche. Nella posizione seduta protratta si deve favorire il mantenimento della fisiologica lordosi lombare, magari con il supporto di uno schienale idoneo, avendo cura di cambiare spesso attivamente la posizione. I sedili delle automobili sono da tempo conformati in maniera tale da favorire una corretta postura.
Si raccomandata di praticare una regolare attività fisica, passeggiate, esercizi, bicicletta, sport, al fine di mantenere l’efficienza della muscolatura vertebrale, addominale e dei glutei e ridurre in questo modo le recidive della lombalgia.

Farmaci e integratori utilizzati in fase acuta

Nella lombalgia acuta è utile la somministrazione di farmaci analgesici come paracetamolo, antinfiammatori non steroidei (Fans), e miorilassanti come il tiocolchicoside oppure il magnesio pidolato. Largo impiego tovano integratori a base di acido alfa lipoico, acetil carnitina, bromelina e vitamine del gruppo B. I Fans possono essere somministrati anche per via transcutanea attraverso la ionoforesi o mediante l’utilizzo di cerotti medicati. Nelle lombalgie croniche svolge un ruolo importante la fisioterapia.

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In caso di inefficacia dei comuni mezzi medicamentosi e fisici,  ci si può sottoporre ad agopuntura o iniezioni di corticosteroidi in sede epidurale o interapofisaria articolare (sentire sempre il parere del medico).
Utile è anche la ginnastica vertebrale finalizzata al potenziamento dei muscoli deputati alla stabilità della colonna vertebrale (sacrospinali, addominali e glutei).

A cura del Dr. Antonio Proggi

 

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