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Mirtillo nero e acuità visiva notturna

Mirtillo nero e acuità visiva notturna

Mirtillo nero e acuità visiva notturna

Mirtillo nero e acuità visiva notturna. Adattamento della vista al buio e miglioramento delle funzioni visive. Riduzione della permeabilità e della fragilità capillare

Mirtillo nero e acuità visiva notturna. Il mirtillo nero, Vaccinium myrtillus è un piccolo arbusto spontaneo, presente allo stato sevatico sia sulle Alpi che sugli Appennini. I frutti del mirtillo sono di piccole dimensioni. Per di più hanno una forma sferica e un colore tipico nero-azzurrognolo.

Il mirtillo riveste un ruolo nutraceutico e fitoterapico molto importante. Di seguito ci soffermeremo sull’importanza che il mirtillo nero ricopre per il miglioramento delle funzioni visive.

E’ ricco di antociani, glicosidi ad azione antiossidante, tannini dotati di attività vasocostrittrice e con attività antinfiammatoria blanda. Inoltre contiene vitamina C, antiossidante fondamentale per la formazione di collagene e pectine.

Funzioni e principali utilizzi terapeutici

Gli antocisanosidi del Vaccinum myrtillus, hanno dimostrato una capacità di aumentare i livelli intracellulari di vitamina C e di ridurre la permeabilità e la fragilità capillare. Questi effetti benefici risultano utili in particolar modo nelle affezioni micro-vascolari che colpiscono i pazienti diabetici.

Numerosi studi confermano che l’assunzione costante di estratti di mirtillo nero, in soggetti sani, determini una migliore acuità visiva notturna. Per di più favorisce un adattamento migliore della vista in condizioni di buio o luce ridotta e un ripristino più veloce della vista dopo l’esposizione ad un lampo di luce.

Ultimo ma non meno importante, gli antocianosidi migliorano il processo circolatorio a livello della retina, migliorando in toto le funzioni visive.

Il mirtillo nero è consigliato in pazienti affetti da retinopatia diabetica, degenerazione maculare, cataratta, cecità notturna e retinite pigmentosa.

Dosi giornaliere consigliate nei disturbi della vista

Nei disturbi della retina è consigliato assumere 160 mg di estratto di mirtillo due volte al giorno. Inoltre risulta molto utile mangiare regolarmente i frutti freschi.

Controindicazioni e interazioni farmacologiche

E’ sconsigliata l’assunzione di prodotti a base di Vaccinum myrtillus in gravidanza, allattamento e nei soggetti potenzialmente allergici.
In pazienti diabetici trattati farmacologicamente, le foglie di mirtillo potrebbero abbassare la glicemia sommando il proprio effetto a quello dei farmaci ipoglicemizzanti.

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I principi attivi del mirtillo possono interagire con farmaci ipoglicemizzanti quali glimepiride, glyburide, insulina, pioglitazone, rosiglitazone, clorpropamide, glipizide, tolbutamide. Ugualmente possono interferire anche con farmaci antiaggreganti, come clopidogrel, diclofenac, ibuprofene, naproxene, eparina e warfarin, aumentando le probabilità di ematomi e sanguinamento.

A cura del Dr. Antonio Proggi

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